Concarneau – la cittadella gioiello della Bretagna
* Concarneau – A dispetto di essere la terza città del Finistère, Concarneau è conosciuta solo per la sua cittadella fortificata o “ville close”. Peccato perché la città “aperta” è anche una gradevole stazione balneare con le sue spiagge bianche e il nuovo istituto di talassoterapia. Vero è che detta cittadella è un piccolo gioiello incastonato nel porto tra mura possenti e bastioni ricchi di storie di assedi e conquiste. Oggi la cittadella fortificata non è più, per fortuna, sinonimo di guerra. Qualcuno potrebbe argomentare che è diventata sinonimo di negozi per turisti ma noi di Finisterre (noi papale) che siamo appunto pro turismo, vi invitiamo a una visita senza partiti presi.
Dove si trova?
Arrivare e parcheggiare:
Si arriva in auto dalla superstrada Quimper, Lorient oppure dalla provinciale che collega Quimper e Pont-Aven. Seguendo le indicazioni centro – ville close si arriva facilmente a parcheggiare di fronte alla cittadella. Parcheggi a pagamento a prezzi modici, in piena estate dovrete cercare un po’.
Da fare da vedere
La “ville close” naturalmente, senza dimenticare il giro dei bastioni sulle mura.
Consigli per gli acquisti
Concarneau è famosa per le sardine in scatola anche d’autore (la scatola non le sardine).
Dove mangiare
- L’Istituzione: L’Amiral – 1 avenue Pierre-Gueguin, 29900 Concarneau, tel 02 98 60 55 23
http://www.restaurant-amiral.com. Proprio davanti all’entrata della cittadella, L’Amiral è un istituzione a Concarneau, ristorante, bar caffè, brasserie, pesce, cucina tradizionale e frutti di mare. Consiglio 12 ostriche con bicchiere di muscadet sui tavoli all’esterno verso sud
Alberghi e Gites
- Thalassò (con l’accento sulla o): Thalasso Concarneau Spa Marin Resort – 36 Rue Des Sables Blancs, 29900 Concarneau http://www.thalasso-resort-concarneau.com tel 02 98 10 90 54. Un complesso tutto nuovo davanti alla spiaggia più bella di Concarneau, hotel 4 stelle con prestazioni spa ma anche piccoli appartamenti a prezzi accessibili.
La visita di Finisterre – La visita la cominciamo arrivando in città per la strada costiera da Quimper, passando davanti al nuovo complesso di talassoterapia di fronte alla spiaggia “des sables blancs”. Proseguiamo fino all’entrata del porto con la strada che curva ad angolo acuto. La cittadella si vede subito incastonata nel bel mezzo della rada che sembra che ce l’abbiano messa apposta. Prendiamo in prestito una foto di Wikipedia per capire.
Una volta arrivati di fronte all’entrata della cittadella, parcheggiata l’automobile, e mangiate le dodici ostriche (vedasi sopra “dove mangiare”), siamo pronti ad entrare nella ville close. Le mura e i bastioni possenti ci guardano e ci ricordano la storia tormentata di questa città-isola-fortezza più volte assediata dagli inglesi, dai bretoni e dai francesi, e passata e ripassata di mano con corollario di fatti d’arme tragici. L’orologio solare sotto la torre dell’entrata ci ricorda che il tempo passa come un ombra (tempus fugit velut umbra) e anche che gli orologiai d’epoca preferivano il latino al bretone.
Entriamo in città e ci incamminiamo per la stradella principale tra due ali di case in pietra caratteristiche tutte ad uso negozio.
il borgo è molto carino, tipico che più tipico non si può. I negozi si susseguono un po’ come la passeggiata di Palazzeschi. Pasticceria bretone con kouign aman, abbigliamento bretone, souvenirs bretoni, creperia bretone ecc ecc. La strada rue Vauban è lunga qualche centinaio di metri e si allarga per lasciare spazio per un caffè e un’altra creperia e una pasticceria ecc ecc con i tavoli all’esterno. Tutto sommato ci troviamo bene, anche se siamo vicini al “cliché”, allo stereotipo del posto da turisti. In fondo siamo turisti e il kouign amann è buono.
Arrivati in fondo invece di tornare indietro come Palazzeschi ci inviterebbe, saliamo sulle mura e possiamo godere del panorama del porto, e di scorci del villaggio visto dall’alto.
Torniamo indietro come se fossimo delle guardie che fanno la ronda.