Broceliande: alla ricerca di Artù, Merlino, spade nella roccia, e tutti i cavalieri
Nella foto di Berthier Emmanuel (CRB), Broceliande, Il Castello di Comper con il museo dell’immaginario Arturiano.
Quando si guarda il lago davanti al Castello di Comper, cosi calmo, con un soffio di bruma leggero come un fantasma, ci si aspetta da un momento all’altro che una mano con la famosa Excalibur sorga ad un tratto dall’acqua e faccia di noi un cavaliere invincibile.
Un mito, quello della spada che rende invincibile. Come il mito di un mago che traversa i tempi e lo spazio la cui tomba sarebbe poco lontana. Finisterre vi invita a una visita che potrebbe rendervi immortali……
Un po’ di storia: Broceliande é il nome della mitica foresta dove sono ambientate le storie e leggende di Artù e i cavalieri della tavola rotonda. La storia la cominciamo nel 1100 quando Enrico I re inglese e normanno figlio di Guglielmo il Conquistatore, in cerca di investiture storiche contro gli inglesi anglo-sassoni, commissiona a un vescovo e storico del suo tempo, un opera, romanzo epico che celebri le gesta dei Re Bretoni. Un operazione mediatica, come di quelli che comprano le televisioni di adesso. Goffredo di Monmouth si attacca alla scrittura latina e pubblica la “Historia regum Britannie” . Grande grandissimo successo letterario, il più importante del medioevo nientemeno. Centinaia di copie (tutte fatte a mano, Gutemberg arriva 300 anni dopo). Il libro racconta delle gesta epiche dei re Bretoni tra i quali un certo Artù e sarà la base dell’immaginario Arturiano che arriva fino ai giorni nostri.
Nel seguito il nipote reale Enrico II e la bella Alienor duchessa di Aquitania, fecero la stessa operazione con un altro scrittore Wace e così Broceliande entra nella storia come foresta mitica dove sono ambientate diverse delle storie della saga, tra le quali quella di una fontana magica dove si sarebbero incontrati Merlino e Viviana la signora del lago.
Restava solo di localizzare la foresta, e ci pensò un cappellano del Castello di Comper nel 1467 che associò la fontana di Barenton della foresta di Paimpont a quella mitica di Broceliande e il gioco fu fatto.
Da allora la bella foresta di Paimpont é divenuta man mano centro di riferimento per il re Artù e tutti i cavalieri.
Una visita ai giorni nostri: Campo base della nostra visita sarà il villaggio di Paimpont, a mezz’ora da Rennes per la strada del centro Bretagna. Villaggio piccolo, si entra nella parte “vecchia” del villaggio e subito si é immersi nell’ambiente con la totalità dei commerci in tema.
In fondo alla strada, l’abbazia, e un fornitissimo ufficio turistico.
Dopo l’ufficio turistico, si farà un piano strategico per la visita che può comprendere una o più escursioni nella foresta con l’aiuto di cartine dettagliate, la visita al già detto Centro Arturiano, la fontana, la tomba ecc.
Aldilà del mito, la foresta é splendida, i percorsi sono tutti ben indicati e la birra al bar davanti all’abbazia di ottima qualità.
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