Vacanze in Bretagna partendo da zero – 3° parte: cosa vedere nel Finistère
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Vacanza in Bretagna partendo da zero – 1° parte: l’itinerario e dove dormire
Vacanza in Bretagna partendo da zero – 2° parte: cosa vedere nel Morbihan
Vacanza in Bretagna partendo da zero – 3° parte: cosa vedere nel Finistère
Vacanza in Bretagna partendo da zero – 4° parte: cosa vedere nelle Côtes d’Armor et Ile-et-Vilaine
(ultima revisione gennaio 2020)
Ecco, nella seconda parte del dossier, eravamo arrivati dal Morbihan al fiume Laita che segna l’inizio del Finistère. Anzi storicamente, passata la Laita entriamo in Cornovaglia (Cornovaglia libera? Libera Cornovaglia!).
Andiamo avanti:
Pont-Aven: * paesino carino e fiorito, legato al celebre pittore impressionista Paul Gauguin (senza offesa per il paesino in diminutivo, quello che c’é da vedere si concentra in due incroci, un ponte e un fiume). Paul Gauguin arriva a Pont-Aven nel 1886 col treno della appena fatta linea Paris Quimper. Quì incontrerà altri pittori e fonderà la scuola pittorica di Pont-Aven prima di finire i sui giorni nelle isole dell’emisfero sud. È grazie a Paul Gauguin che ancora oggi, si trovano tutte le boutiques di pittori e il rinnovato museo di Pont-Aven
Oltre a i pittori, il paese merita per la passeggiata sul fiume Aven, (promenade Xavier Grall) dove si possono ammirare i mulini a acqua e le grandi pale. Da comprare i famosi biscotti al burro nella scatole metalliche (d’autore naturalmente).
Concarneau: * Pont-Aven erano i biscotti e i pittori, Concarneau é famosa per il pesce. Sopratutto la sardina e le scatole di sardina. Famosa anche per la sua Ville Close la spettacolare cittadella fortificata ** come incastrata dentro la baia e il porto con le mura e i bastioni a picco sul mare. Posizione eccezionale e storia ricca di assalti guerre trentennali o addirittura centennali e dispute religiose d’altri tempi. Oggi la Città Chiusa ha perso il suo carattere guerriero e si é riempita di negozi di souvenir e di creperie. Meglio così, ne approfitteremo per comprare scatole di sardine anche da collezione.
Fouesnant-les-Glénan: ** con questa denominazione si indica (1° persona plurale alla toscana, noi, io si indica), la zona a sud di Quimper tra La Foret e Benodet prima di arrivare al Pays Bigouden (bisogna stare attenti con le denominazioni da queste parti). Qui la Cornouaille (quella francese senza la s alla fine, sennò fa Cornovaglia, Cournouailles, Cornwall (la regione della Grand Bretagna), la Cournouaille dicevo si declina in tutto il suo splendore.
Da fare, vedere: –il mercato di La Foret Fouesnant domenica mattina, visitare la Chiesa e il Calvario
-affittare un kayak da mare alla spiaggia di Cap Coz
-andare alla spiaggia di Beg-meil (parking di Kérambigorn)
-visitare la Chiesa di San Pietro a Fouesnant
-fare il bagno alla spiaggia di Mousterlin (a destra della punta di Mousterlin appunto) detta anche Mer Blanche (naturista in parte)
-comprare il sidro locale Cidre de Fouesnant
Bénodet: ** La stazione balnearia di Quimper, con la bella spiaggia e la passeggiata fronte mare e la gelateria (anzi due, una in centro e l’altra accanto al Casinò). Ecco, una passeggiata lungomare col gelato ed è finito per Bénodet, ma quello che rende particolarmente interessante questa stazione chic é la sua posizione accanto all’estuario dell’Odet. Da qui si parte per fare le escursioni in battello sull’Odet* e anche, se volete esagerare, verso le isole del’archipelago dei Glénans*
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Quimper: ** La capitale della Cornovaglia francese, città emblematica del Finistère turistico, più bella della rivale Brest più snob anche, e i brestois (brestesi?) diranno anche più morta la sera. La visita deve comprendere un giro per le vie pedonali, tra la piazza Saint Corentin e la piazza Terre-au-Duc compresa la rue Kéréon, strada principale del centro storico con le case a graticcio dai colori brillanti.
Da vedere anche
-il Museo delle Belle Arti** soprattutto (soprattutto e non sopratutto col raddoppiamento sintattico come dice Treccani) quindi, soprattutto per le opere della scuola di Pont-Aven, personalmente “Les “Pommes sur fond bleu” di Serusier e l’Oca di Paul Gauguin,
-la Cattedrale di Saint Corentin ** bell’esempio di gotico fiammeggiante
-la Manifattura di Ceramiche di HB Henriot e comprare un porta burro per esempio.
La “Cornouaille” (Cornovaglia Francese):** Attualmente é la zona che sta a sud-ovest di Quimper.
Da vedere, da fare:
-La punta di Penmarch e il faro di Eckmühl visitabile con il panorama** grandioso sulla regione, dopo aver salito i 350 gradini della scala a chiocciola (meglio quindi scegliere un giorno con tempo chiaro).
-La pointe de la Torche per fare (o guardare fare) il surf o wind o il bodysurf. La punta de la Torche è “lo spot” della Bretagna per la cavalcata delle onde.
-la cappella di Notre Dame de Tronoen per vedere il calvario** (di calvari bretoni se ne riparlerà più a nord nella zona di Morlaix). E se passate di là il 15 settembre, non potete mancare la processione (pardon, perdono) dei surfisti che vanno a fare benedire le tavole da surf nella fontana lì vicina.
–Audierne ridente paese con marina ai piedi di una collina boscosa. centro principale del Pac Sizun, da qui partono i traghetti per l’île de Sein. (in realtà l’imbarcadero é a 3km verso il mare e é meglio prenotare se volete andare a Sein)
-la Pointe du Raz: *** anche se non é la punta più a ovest della Francia, (battuta di pochi metri dalla punta di Corsen nel Finistère nord) è quì che si misurano le punte di velocità del vento in Francia. La scogliera è a 70 metri sul mare e quando c’è tempesta è “da paura” come dicono i romani.
-Andare a vedere gli uccelli da scogliera alla riserva del Cap Sizun
-Mangiare un Kouign-amann a Douarnenez*, dolce tradizionale bretone fatto con tanto burro, tanto zucchero, e pasta di pane, il tutto rigirato e ripiegato più volte. Il dolce fu inventato in una panetteria del paese (video). A Dournenez c’é anche il museo dei battelli da pesca.
-Visitare Locronan** villaggio medioevale di belle case in pietra rimasto praticamente intatto. L’intero centro é classificato monumento storico. Si parcheggia al parcheggio e si visita la piazza principale e le stradelle adiacenti (il villaggio é bello in effetti ma la visita dura un oretta al massimo, due ore se si entra in tutte le botteghe turistiche).
La penisola di Crozon: *** meta incontornabile di un viaggio in Bretagna, é quella specie di alabarda a tre punte sulla punta del Finistère che sta sulla punta della Bretagna. (la Bretagna é un insieme di Mandelbrot). In quanto frattale di Mandelbrot, la penisola di Crozon racchiude tutta l’essenza di tutta la Bretagna:
-la montagna Menez-Hom
-la natura (tutta la penisola fa parte del Parco Regionale dell’Armorica)
-il mare tutto intorno é un eufemismo, le spiagge, le scogliere (punta di Pen-Hir)
-i paesini caratteristici: Camaret in testa
-le escursioni e passeggiate sul GR34 magnifico che fa il giro di tutta la penisola
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Brest: ** E la città capitale della nuova denominazione turistica “Brest Terre Oceaniche”. Brest diventa sempre più bella man mano che gli anni passano. Il centro si dota di strade pedonali (sempre dritte ma pedonali) con trasporti via tram e fontane granitiche luccicanti. Il quartiere del porto commerciale con la “Marina du Chateau” e le nuove sale di spettacolo e cultura. Progetti interessanti sul recupero delle zone lasciate dal porto militare e l’unica teleferica cittadina di Francia.
Da fare, da vedere:
–Rue de Siam, spina dorsale di Brest insieme alla rue Jean Jaures, é tutta dritta come un fuso con il tram in mezzo e i negozi a destra e sinistra, con le fontane di Marta Pen
–Chateau de Brest, con il museo della Marina all’interno
–Oceanopolis *** il grande acquario centro marino con i tre padiglioni ambienti per mari temperati, tropicali e polari. Una visità incontornabile.
-Andare a bere un drink in uno dei bar della nuova Marina del Castello.
-Un va e vieni sulla teleferica che attraversa la Penfeld.
-Un trekking sul sentiero del Phare du Minou, * all’entrata di Brest via mare
(Brest) Terres Océanes : *** utilizzeremo la nuova denominazione del Pays de Brest come consiglia la Regione Bretagna. La zona di Brest é ricca di punti interessanti soprattutto sulla costa dei fari:
–La rada di Brest:, si visita in battello o in barca a vela se si ha la fortuna di averne una quì, si può anche fare l’accoppiata (anzi la triplicata) Rada di Brest, Le Conquet, Ouessant.
La Strada dei Fari: ** La strada corre dal faro dell’Ile Vierge, il più alto d’Europa, e quello della punta di Saint Mathieu, secondo Finisterre fa parte degli imperdibili della Bretagna con la –Pointe de Saint Mathieu: ** luogo emblematico della punta del Finistère, (e icona del sito dove vi trovate) un faro e un abbazia in rovina, dove il nome Finisterre prende tutto il suo significato. Le Conquet: *cittadina caratteristica sulla punta (che più punta non si può), possiede tutti gli atout per un soggiorno, dal porto partono i traghetti per l’isola di Ouessant. Il villaggio di Manaham con il famoso posto di guardia dei doganieri.
–Ile d’Ouessant: ** l’isola segna il confine nord della Mer d’Iroise, ha una forma a granchio e un’ alta concentrazione di fari e di scogliere. La falesia dietro il faro di Creach é spaventosamente bella ed é uno stupendo spot fotografico. Se si é inoltre o invece appasisonati di fari, non perderanno il museo dei fari. L’isola si può visitare in un giorno da Le Conquet in battello usando come mezzo di trasporto la bicicletta affittata al porto di arrivo.
–Les Abers: la Norvegia ha i fiordi e la Bretagna ha gli abers. Nella regione degli abers si trova anche il faro più alto in pietra (un classico delle foto di vacanza), il faro dell’Ile Vierge,** che si può visitare.
-Il giro degli Enclos Paroissiaux: Un enclos paroissial é un complesso costituito da una chiesa e un calvario con a volte un ossario. Il più bello a mio avviso é quello di Saint Thegonnec.
Baia di Morlaix: ** Una guida celebre, Michelin per non fare nomi, dice che questa baia é “una delle più magnifiche di Francia”. Nientemeno, e io ignaro che ci andavo a lavorare una volta a settimana. In effetti la Baia di Morlaix merita sicuramente che ci si attardi qualche giorno.
Da vedere, da fare:
–Centro di Morlaix, * parcheggiando sotto il grande viadotto ferroviario in pietra, poi dietro il municipio, camminare per la Grande Rue guardando le case a graticci colorate, arrivare allo Square Allende e alla cosidetta Casa della Duchessa Anne (anche se la duchessa non ci é mai stata).
-percorrere in auto il Lungomare Morlaix-Carantec * piuttosto “lungoaber”, la strada che scende il fiume fino al mare e a Carantec con belle vedute sulla sponda opposta
-a Carantec fare un escursione a piedi fino alla punta di Pen-An-Lan (seguire le indicazioni omonime e lasciare la macchina al parcheggio). Dalla punta, ammirare il panorama come dalla foto sull’isola Île Louet (che si può affittare! ma che è già completa per tutto il 2020!), sul forte Chateau du Taureau (visitabile). Poi andare al porto e percorrere la strada sommergibile fino all’isola Callot (sommergibile, stare attenti alla marea !).
–Saint Pol de Léon: * visitare la Cattedrale e guardare da sotto l’altissimo campanile (80 metri!) della cappella Notre-Dame du Kreisker.
–Roscoff: * visitare il centro paese e il porto (vecchio), stando attenti alle auto con targa inglese che frescamente arrivate dalla Grande Bretagna girano contromano perché non sono ancora abituate. Visitare il giardino esotico. A Roscoff c’e un ristorante sul porto dove si mangia molto bene (il menu di mezzogiorno ha un rapporto qualità/prezzo eccezionale).
–Le Dourduff: dall’altra parte della baia di Morlaix (cioé bisogna tornare fino a Morlaix e ridiscendere dall’altra sponda), paesino senza grandi attrazioni se non fosse per un allevatore di ostriche che vende direttamente (le ostriche é facile, un coltello, un po di pane e burro e una bottiglia di Muscadet)
–Il Cairn de Bernanez: *Per gli amanti dei megaliti é vecchio di 4000 anni. Monumento nazionale, fa pendent con Carnac e Locmariaquer.
Ecco, poco dopo Morlaix percorrendo la statale verso Lannion e la costa di granito rosa, si lascia il Finistère e si entra nelle Coste del Nord come erano chiamate fino a qualche anno fa. Le Côtes d’Armor (costiere del mare traducendo), cominciano a Plestin-les-Grèves dove c’é la pasticceria che produce il miglior kouign amann della regione a giudizio del sottoscritto. Ma questa é un ‘altra storia, e un’altra pagina.