Chi vede Ouessant…
“Qui voit Ouessant voit son sang”, traducendo: chi vede Ouessant vede il suo sangue. A parte che in italiano non fa rima, il detto vuol dire che non bisogna avvicinarsi troppo all’isola per non rischiare di incagliarsi nelle scogliere tutte intorno. Ouessant é un’isola a forma di granchio, la più all’ovest di Bretagna e di Francia, in mezzo al passaggio navale più frequentato al mondo mitica per le scogliere, i fari e i naufragi. Finisterre vi invita a una visita.
(nella foto: CRT Bretagne – JOB Nicolas – Vue aérienne, le phare du Créac’h)
Siamo partiti da Le Conquet lasciando l’auto al parcheggio fuori paese e prendendo la navetta gratuita che ci porta al porto. Il traghetto si chiama Fromveur II dal nome del tratto di mare con corrente violenta tra Ouessant e la punta di Saint Mathieu. Viene da Brest tutti i giorni instancabile risalendo il collo di bottiglia della rada di Brest. La traversata dura un’oretta. Prima di Ouessant il battello passa vicino alle altre isole dell’arcipelago alcune disabitate e Molène più piccola e bassa rispetto a Ouessant.
All’approccio del porto di Ouessant si passa vicino a uno dei cinque fari dell’isola: il faro di Keréon conosciuto per la sua base carenata come una nave per resistere appunto alla corrente e per essere il faro più confortevole per i guardiani con legni pregiati é tanto spazio (tutto é relativo).
Il porto é minimalista: un molo per l’attracco e qualche commercio per le biciclette a noleggio. Prendo una bicicletta di marca francese per non sbagliare e comincio la risalita verso il centro dell’isola.
Pedalando penso. Ouessant é stata per molto tempo autarchica con gli uomini in mare e le donne a tenere le case e i figli e i campi e gli animali. Autarchica e matriarcale, gli uomini partivano per molto tempo e qualche volta non tornavano più. Un economia povera naturalmente e si vede dalle case tutte piccole in pietra anche se ben tenute con i giardini fioriti. Oggi il tempo é soleggiato e spero che duri, in altre occasioni mi sono ritrovato dopo un mattino di sole a pedalare contro vento e pioggia per arrivare a tempo all’ora del traghetto di ritorno. La strada prosegue verso Lampaol capitale di Ouessant
Il secondo faro di Ouessant, quello dello Stiff si vede da lontano sulla destra
Il faro dello Stiff é il più antico della Bretagna costruito su ordine di Vauban l’architetto del Re Sole nel 1699. Domina tutta l’isola sulla parte orientale più elevata. Sono in realtà due torri accoppiate una per il faro e gli alloggi dei guardiani e l’altra per la scala e il deposito del carbone (nel 1699 il faro funzionava a carbone evidentemente). Il faro si può visitare per godere del panorama straordinario in caso di bel tempo che può arrivare a coprire tutto il Finistère.
Il borgo di Lampaol con case piccole appunto possiede il necessario per accogliere i visitatori. Qualche commercio, ristoranti e hotels e anche e sopratutto Chambres d’Hôtes. Verso la baia di Lampaol c’é l’unica spiaggia dell’Isola con acqua blu limpida e trasparente ma anche quasi sempre gelata. Cio nonostante nelle giornate di sole i turisti si avventurano per un bagno rinvigorente: il bagno di mare più all’ovest di Francia naturalmente. Gli isolani non fanno il bagno, vanno a pesca.
La strada prosegue verso il faro di Creac’h che si vede da lontano con la sua maglietta alla marinara come detto in un altro articolo.
Prima di arrivare al faro, si costeggia un piccolo strano mulino a vento. È l’ultimo piccolo mulino rimasto dei cento che esistevano nel 1800. Erano mulini monofamiliali per l’orzo e l’avena in sostituzione dei grandi mulini collettivi che mancavano a Ouessant. L’ultimo dei mulini di Ouessant si chiama Mulino di Karaes ed é il più piccolo mulino di francia:
Si pedala di buona lena fino al faro di Creac’h terzo dei 5 fari dell’isola, due in terra e tre in mare. Quello di Creac’h é posto all’estremo ovest dell’isola ed é molto potente, perché deve segnalare l’entrata della Manica alle navi che vengono dall’Atlantico. È stato costruito 160 anni dopo quello dello Stiff all’ovest dell’isola per un motivo se ci si pensa, abbastanza semplice: poter individuare l’isola nella notte, con un solo faro non si può sapere esattamente “da che parte” del faro é l’isola. Spero di essermi spiegato.
Ecco il faro:
Il faro non si visita, ma il museo dei fari sottostante é molto interessante. Creac’h in bretone vuol dire promontorio e se volete pronunciare correttamente dovete dire “creasc” con la sc come sciare e l’accento tonico sulla “a”. Intorno al promontorio le scogliere sono spettacolari, e spaventosamente belle.
Senza parole:
Di ritorno verso il porto si percorre la strada che corre presso la costa sud dell’isola tra piccole casette fiorite
Ciao Stefano, e complimenti per il sito.
Complimenti perché mi piace molto viaggiare ovunque, e quindi visito tantissimi siti come il tuo, ma ho trovato il tuo “speciale” perché, a differenza di moltissimi altri, non sembra uno spot pubblicitario fatto solo di frasi a effetto e foto ritoccate.
Pensa che stavo programmando una settimana (29/5 – 6/6, CoViD-19 permettendo…) in Normandia con sconfinamento in Bretagna e “inciampato” nel tuo sito ho cambiato idea: faremo una settimana in Bretagna con sconfinamento in Normandia per Mont Saint Michel e Omaha beach. Ho un paio di domande sulla Bretagna, tieni conto che io e la mia compagna amiamo la natura e la storia, io ho una passione smodata (e talvolta insana) per la fotografia di paesaggio, siamo discreti camminatori mentre come ciclisti ci arrabattiamo.
Quindi, le domande:
– Vogliamo dedicare un giorno a Ouessant, ma vedo che i traghetti sono un po’ “sfortunati”, nel senso che non si riesce a fare più di 5 – 6h sull’isola. Con le bici a noleggio quale potrebbe essere un’itinerario ideale?
– La strada dei fari, dal Petit Minou al faro dell’Ile Vierge ricalcando il percorso che suggerisci: va via tutto il giorno o si riesce a infilare un paio d’ore a Brest? Magari per quattro passi e una cena, tanto dovrebbe esserci luce fino alle 21 – 21.30, no?
Grazie in anticipo,
Luca e Grazia.
Ciao Luca e Grazia, grazie per i complimenti che fanno sempre piacere e in particolare in questo caso perché è vero che la Bretagna è bella così com’è e non c’è bisogno di aggiungere.
Veniamo alle domande:
-arrivando al mattino a Ouessant e prendendo le biciclette, 5 o 6 ore vi bastano e avanzano per scorrazzare sull’isola avanti e indietro. Vicino al porto c’è il faro dello Stiff che si può vedere subito. Poi tieni conto che in mezz’ora percorri tutta l’isola dal porto di arrivo fino al magnifico faro di Creac’h. Programma una visita al museo dei fari sottostante e tieni conto che a mezzogiorno sarete a Lampaul “la capitale” per il pranzo. Poi in funzione di come tira il vento puoi andare a una delle due punte sud per guardare da lontano i fari di mare. Tieni solo conto del vento e del tempo. Mi ricordo di una volta con la figlia piccola sul seggiolino della bici. Con il vento favorevole e sole al mattino era un paradiso. Poi sono arrivate le nuvole e la pioggia e il vento che al ritorno è ovviamente diventato contrario con pioggia i tempi sono raddoppiati e anche la fatica e la figlia che piangeva.
-La strada dei fari. Si possono benissimo prevedere quattro passi a Brest in zona Forte e Penfeld con la teleferica e cena al porto. Magari in questo caso si può pensare di percorrere la strada nel senso Faro dell’Ile vierge, Faro del Petit Minou. Così da essere a 10 minuti da Brest alla fine della giornata. A fine maggio c’è luce fino a tardi il sole tramonta alle 22:00. Poi vorrei concludere con una precisione importante: “la strada dei fari” è un termine coniato anni fa da questo sito (modestamente) per definire la zona ad alta concentrazione di fari della punta del Finistère nord. Non ti aspettare una strada che serpeggia sulla costa dal primo faro all’ultimo. Poi, la costa della Bretagna si dice che ha una conformazione “a frattale” nel senso che le distanze posso essere accorciate o allungate in funzione delle strade o stradine che si prendono più o meno vicine alla costa. Spero di essermi spiegato. Ho fatto un percorso su Google Maps che metto in allegato dove si percorre la zona in 2:32 ore con 100km con tutti i fari e moltissimi luoghi di interesse.
https://www.google.fr/maps/dir/Lilia,+Plouguerneau/48.5575954,-4.7206057/@48.5505111,-4.7210765,18693m/data=!3m1!1e3!4m9!4m8!1m5!1m1!1s0x4816a0bac40c4d39:0x16ffcc95824cfa54!2m2!1d-4.555303!2d48.61857!1m0!3e0
Ecco, se ci sono altre domande noi siamo qui.
Un saluto dalla Bretagna
Stefano
Ciao Stefano,
prima di tutto vorrei farti i complimenti per il blog, me lo sono studiato a dovere! La settimana prossima partirò per la Bretagna e vorrei chiederti un consiglio. Nel mio itinerario ho pensato di fare un’escursione in giornata all’isola di Ouessant (proprio come da te descritto) e vorrei sapere se possono essere sufficienti 5 ore. Ho intenzione di prenotare i traghetti a/r online e sto valutando gli orari (partenza dal porto di Le Conquet).
Cecilia
Ciao Cecilia,
grazie per i complimenti. Per rispondere alla domanda, se 5 ore vi sembran poche, per visitare Ouessant? Tutto è possibile nella vita. Tieni conto che si parte di solito alle 9:45 poi arrivati al porto di Ouessant alle 11, bisogna affittare le biciclette (o in taxi ma non val al pena), altrimenti dovete andare a piedi e ci mettete un’oretta solo a camminare fino al paese. Poi, per visitare i due fari sull’isola, il museo, il paese, le scogliere e le punte, una crepe e tornare indietro al porto, in 5 ore si può fare ripartendo col battello delle 16. Altrimenti ve la prendete un pochino più comoda e ripartire alle 17.
Buone vacanze in ogni caso,
Stefano